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Una meta chiamata Santiago de Compostela

Il Cammino di Santiago per molti rappresenta un obiettivo segnato a caratteri cubitali nella “wish list” delle esperienze da vivere almeno una volta nella vita!

L’aspetto fondamentale che spesso dimentichiamo è che, pur essendo il Cammino una prova importante sia a livello fisico che spirituale, pressoché tutti possono permettersi di realizzare questo sogno. Lo dimostrano gli oltre 200.000 pellegrini che ogni anno si cimentano in questa impresa, raggiungendo la meta.

Il percorso, a parte alcuni punti, non è particolarmente impegnativo, i posti in cui fermarsi molto frequenti ed il servizio di “trasporto zaino” lungo la strada, può ulteriormente aiutare ad alleggerire stanchezza e demotivazione.

Se le tappe che avevi prefissato comodamente da casa, in strada poi si rivelano troppo pesanti, potrai sempre cambiare programma e adeguare le aspettative a ciò che il tuo fisico può effettivamente permettersi. Non si tratta di una gara, anzi, attraverso il pellegrinaggio impariamo a conoscerci meglio, affrontando limiti e paure ed imparando ad accettarle. Nessuno ci giudica: tolleranza ed accoglienza sono le parole chiave di questa meravigliosa esperienza.

Un grande cammino è fatto di piccoli passi e forte determinazione, i piedi eseguono ciò che la mente ordina, mai dimenticarlo. Gli itinerari, le tappe ed i chilometri da percorrere sono molteplici e diversi i livelli di difficoltà, il tragitto affrontabile sia a piedi che in bicicletta (addirittura a cavallo…). Insomma, se la tua risolutezza ad arrivare fino in fondo sarà più forte delle incertezze e di qualche difficoltà fisica, niente potrà impedirti di coronare questo sogno.

In estate, la stagione migliore per affrontare il Cammino, la disponibilità di ostelli e punti di ristoro è maggiore. Certamente, il caldo ed il sole possono rappresentare un problema, per questo è consigliabile camminare la mattina presto, riposarsi nelle ore più afose, per poi riprendere il percorso nel tardo pomeriggio. Non dimenticare mai una buona razione d’acqua, più preziosa di qualsiasi altro elemento presente nel tuo zaino!

Dopo Gerusalemme e Roma, Santiago de Compostela è considerata la terza Città Santa per la cristianità, la sua importanza crebbe con il Medioevo, periodo in cui i pellegrinaggi verso questa meta assunsero importanza rilevante, fino ad arrivare ai giorni nostri, nei quali il fenomeno ha raggiunto una portata mondiale.

Ma quali sono gli itinerari del cammino di Santiago?

Ce n’è per tutti i gusti e tutte le provenienze! Nei secoli scorsi, il viaggio a piedi cominciava direttamente dall’uscio di casa e finiva nel santuario di Santiago.

Oggi abbiamo diverse possibilità, ma ricorda sempre che la lunghezza dei percorsi ed i tempi di percorrenza sono indicativi. Non esiste infatti una versione unica degli itinerari, nei quali interviene sempre il fattore umano!

Ecco le vie principali del pellegrinaggio:

Il Cammino portoghese. Tendenzialmente si inizia da Lisbona (in alternativa da Oporto), per arrivare fino a Santiago. Si tratta di un percorso lungo circa 630 km, con molti segnali e punti di ristoro.

La Via della Plata. Segue l’antica strada romana che metteva in comunicazione Astorga con Merida. Si parte da Siviglia per arrivare a Santiago dopo circa 1.000 km, è uno dei percorsi più tranquilli ed attraversa paesaggi meravigliosi;  è anche l’unico consigliabile per chi viaggia in bicicletta.

Il Cammino Inglese. Attraversa la Galizia, partendo da La Coruña e raggiungendo Santiago dopo circa 120 km. Questo itinerario è alla portata di tutti, si raggiunge facilmente la meta in meno di una settimana.

Il Cammino di Santiago del Nord. Questo percorso inizia ad Irùn, proprio al confine tra Francia e Spagna e si sviluppa prevalentemente sulla costa. Paesaggisticamente è uno degli itinerari più affascinanti, anche se con minori attrattive artistiche rispetto ad altri. Si estende per circa 850 km.

Il Cammino di Santiago Primitivo. Il più antico tra i percorsi, parte da Oviedo e conduce a Compostela attraversando i paesaggi montani delle Asturie e della Galizia. E’ lungo 321 km e caratterizzato da sentieri boschivi molto suggestivi. Il livello di difficoltà è maggiore rispetto ad altri itinerari, a causa dei continui dislivelli che si incontrano.

Il Cammino di Santiago Francese. Sicuramente il più conosciuto e frequentato, è quello che inizia dai Pirenei francesi. Lungo circa 775 km, tendenzialmente implica un mese di viaggio, durante il quale si attraversano la Navarra e la Spagna centro-settentrionale. Il percorso offre vasta scelta di locande, punti di ristoro ed ostelli.

A prescindere dall’itinerario scelto, camminare lungo la rotta campostelana significa imbattersi in paesaggi meravigliosi e variegati: sperduti monasteri, leggendarie cattedrali, altopiani stepposi o infiniti panorami costieri.

Significa anche conoscere persone di ogni nazionalità, spogliate di qualsiasi velleità estetica, munite solo del loro zaino e della loro caparbia. In molti affrontano quest’esperienza da soli e per quanto la scelta possa apparire incomprensibile, dietro si nasconde l’essenza stessa del pellegrinaggio: quella di sentirsi un anonimo viandante, che ha lasciato a casa maschere e preconcetti e che si mostra al mondo più indifeso, ma fiducioso. Abbandonarsi ad una nuova fratellanza nei confronti di sconosciuti con i quali percorriamo un tratto di strada, è ciò che rende unico questo percorso; perché Cammino significa anche nuove amicizie, che durano qualche chilometro o il resto della vita.

Sentirsi al sicuro anche nella più completa solitudine, percorrere sentieri sconosciuti ma che portano ad una meta certa, essere accolti con sorrisi benevoli ogni volta che ci si ferma ad un ristoro. L’aspetto più affascinante del pellegrinaggio è questo allontanamento quasi totale dalle dinamiche moderne, convulse e a volte alienanti, per tornare ad una dimensione sicuramente più spartana ma umana e cordiale.

Ascoltare il silenzio e dare voce alla propria spiritualità può essere più impegnativo di quanto non siano una vescica al piede, il sole cocente o la stanchezza fisica. Liberarsi dalla dipendenza del cellulare, riporlo in una tasca dello zaino ed accenderlo solo durante le pause. Scattare meno foto e godersi il paesaggio senza distrazioni, perché la mente è il miglior album di ricordi che potrai portare con te. Avere un quaderno ed una penna, magari…e ritrovare il gusto di tenere un diario di viaggio che non sia multimediale: annotare i propri pensieri, disegnare un panorama, insomma, fare un passo indietro nel tempo, procedendo con lentezza.

Sei pronto ad uscire dal caos che ti intorpidisce, per tornare all’essenza? Questa è la vera sfida. Perché ogni pellegrino che ha concluso il Cammino, in qualche modo è cambiato, tornando alla propria realtà con una nuova consapevolezza.

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